LO SAPEVATE?

Il vero scopo degli allarmi sul clima

Il voto del Parlamento europeo del 1 aprile 2025, che ha ritardato di due anni gli obblighi amministrativi posti dal Green Deal a carico delle imprese, ci dice che forse il vento sta cambiando. Ma questo deve essere solo il primo passo perché dobbiamo abbandonare le follie di una politica energetica che ha come unico scopo di fare a pezzi l’economia e la società in cui viviamo con il pretesto del riscaldamento globale.
Però è necessaria una corretta informazione per spiegare a tutti che la società in cui viviamo non è la causa di ogni male, per far conoscere i dati scientifici che smentiscono gli allarmi sul clima e per dire che l’interesse del nostro Paese è quello di diminuire il costo e le importazioni di energia, mentre le “energie alternative” fanno l’esatto contrario per di più con un impatto ambientale altissimo.
Qui gli argomenti sono riassunti sotto forma di domande retoriche del tipo: “Lo sapevate che … ?”




AMBIENTE E SVILUPPO

 
  • Lo sapevate che prima della società moderna la lunghezza media della vita era di 24 anni e che la grande maggioranza della gente viveva in uno stato di schiavitù di nome o di fatto?
  • Che la causa che rendeva inevitabili sia la miseria assoluta che le disparità sociali infinite di tutte le altre epoche era la crescita demografica esponenziale?
  • Che dalla metà degli anni Novanta, in media mondiale, il numero dei nuovi nati ha smesso di aumentare?
  • Che è stata la società moderna ad abolire la nobiltà e la schiavitù?
  • Che negli ultimi due secoli la società moderna ha migliorato le condizioni di vita al punto che oggi la media mondiale della speranza di vita è di 74 anni?
  • Che i bambini e i giovani di oggi probabilmente vivranno in media 90 anni e che ci arriveranno in condizioni migliori?
  • Che in Italia dopo la II guerra mondiale la superficie dei boschi è più che raddoppiata, è tornata la fauna selvatica e sono crollate tutte le principali emissioni inquinanti rispetto ai valori massimi raggiunti negli anni Sessanta?
  • Che man mano che i mercati vengono saturati la produzione dei beni materiali comincia a diminuire per essere sostituita da quella dei servizi che oggi in Italia occupano i tre quarti dell’economia?
  • Che i paesi emergenti (il 75% della popolazione mondiale) stanno percorrendo la stessa strada di quelli più sviluppati (il 15 %) con solo 10, 20 o 30 anni di ritardo?
  • Che secondo i dati dell’ONU negli ultimi 50 anni tutti gli indicatori globali dello sviluppo – demografia, reddito, istruzione, sanità ecc. – hanno conosciuto uno straordinario miglioramento?
  • Che è in corso su scala globale l’esodo dalle campagne alle città che noi abbiamo conosciuto nella prima metà del dopoguerra, anche qui con la conseguenza che i terreni agricoli o da pascolo vengono abbandonati e riconquistati dalla foresta?


Vedi l’ampia pagine sull’ambiente e lo sviluppo o il breve testo della Presentazione




RISCALDAMENTO GLOBALE

 
  • Lo sapevate che secondo i dati rilevati dai satelliti dal ’79 in poi il riscaldamento globale è stato sovrastimato del 30%?
  • Che, sempre in base alle rilevazioni da satellite, i ghiacci antartici si stanno espandendo da più di 40 anni e quelli artici dal 2018?
  • Che negli ultimi anni gli scienziati hanno collegato il numero delle macchie solari al clima terrestre, nel senso che più numerose sono più alta sarà la temperatura?
  • Che negli ultimi due cicli il numero delle macchie solari è molto diminuito e che pertanto dobbiamo aspettarci che nei prossimi anni il clima si raffreddi?
  • Che la comunità scientifica internazionale oggi parla di warming slowdown, cioè di rallentamento del riscaldamento globale?
  • Che l’anidride carbonica presa singolarmente è sì un gas serra ma, dato che opera nel ciclo del carbonio che è molto complesso, nessuno è in grado di dire quale influenza essa abbia sul clima?
  • Che i dati storici confermano l’ipotesi solare mentre non c’è mai alcuna relazione tra la temperatura globale e il tasso di anidride carbonica?
  • Che l’anidride carbonica è il principale fattore di crescita delle piante e, proprio dal punto di vista naturalistico, più ce n’è meglio è?
  • Che rispetto a tre secoli fa l’aumento dell’anidride carbonica (del 40%) e della temperatura (forse di tre gradi) ha aumentato la velocità di crescita delle piante del 30 / 40 %?
  • Che con l’anidride carbonica potremmo aumentare la produzione agricola non solo nelle serre chiuse, ma anche in molte coltivazioni in campo aperto?
  • Che usando l’anidride carbonica prodotta da una centrale elettrica che brucia metano potremmo per esempio raddoppiare la produzione delle arance in Sicilia, rendere le piante più resistenti ai parassiti e ottenere anche dei frutti più grandi?
  • Lo sapevate che l’Accordo di Parigi impone ai Paesi dell’Unione europea un costo di 2.500 miliardi di Euro all’anno per decarbonizzare l’economia? Siete disposti a pagarlo?


Vedi l’articolo: Reimpostare la discussione sul clima
Vedi anche: Un programma per qualsiasi governo




ENERGIA NUCLEARE

 
  • Lo sapevate che le centrali nucleari sfruttano delle reazioni nucleari (cioè che modificano il nucleo degli atomi) che avvengono spontaneamente in natura - nelle rocce vulcaniche, nell’aria e negli esseri viventi -, che vengono solo moltiplicate con un processo di reazione a catena?
  • Che per attivare la reazione a catena negli attuali reattori nucleari detti “ad acqua bollente” bisogna solo concentrare l’uranio 235 dalla 0,7% in cui si trova in natura ad almeno il 3% e interporre come moderatore della semplice acqua?
  • Che è stato lo scienziato italiano Enrico Fermi a scoprire come aumentare, con la reazione a catena, il numero degli atomi che si spaccano producendo energia e ad accendere la prima pila atomica, da lui progettata, il 2 dicembre 1942?
  • Che più un elemento è radioattivo più velocemente diminuisce fino a scomparire?
  • Che gli elementi radioattivi più persistenti, come l’uranio e il torio, sono così poco radioattivi che è come che non lo siano?
  • Che non è mai successo che un reattore ad acqua bollente (oggi sono tutti così) sia andato fuori controllo e che abbia disperso del materiale radioattivo fuoriuscito dal nocciolo?
  • Che se anche succedesse nulla potrebbe uscire all’esterno perché oggi tutte le centrali nucleari sono rinchiuse in una spessa cupola di cemento armato?
  • Che un grosso reattore nucleare produce in un anno una quantità di scorie radioattive che sta dentro un cubo di un metro e mezzo di lato?
  • Che i reattori nucleari di IV generazione progettati in Italia saranno ancora più sicuri ed economici e useranno come combustibile proprio le scorie radioattive, oggi conservate presso le centrali, e le consumeranno completamente?
  • Che questi reattori funzioneranno per 80 anni e che sono quindi l’investimento ideale per dei fondi pensione che devono garantire un reddito a lungo termine?
  • Che l’interesse del nostro Paese è diminuire il costo e le importazioni di energia (per non dover comprare sempre più beni da Paesi che usano delle fonti di energia più economiche e per non impoverire la nostra economia), e che le centrali nucleari raggiungono ambedue questi obiettivi?


Vedi l’articolo: Energia nucleare pulita e sicura




ENERGIE ALTERNATIVE

 
  • Lo sapevate che la centrale a carbone da 1.000 MW di Fusina vicino a Venezia produce 6 / 7 miliardi di kWh/anno e occupa un’area di 0,5 km2, mentre la centrale fotovoltaica da 648 MW di Kamuthi, in India, produce 1,3 miliardi di kWh/anno e occupa una superficie di 10 km2?
  • Che per produrre gli stessi kWh di quella di Fusina la centrale di Kamuthi dovrebbe avere una superficie da 46 a 54 km2?
  • Che la centrale di 10 km2 di Kamuthi ha 2,5 milioni di moduli fotovoltaici, 380.000 fondazioni, 27.000 metri di strutture, 576 inverter, 154 trasformatori, 6.000 km di cavi elettrici e 30.000 tonnellate di acciaio? (Dati ricavati dal libro La grande bugia verde - pag. 210).
  • Che i pannelli fotovoltaici e gli impianti eolici contengono molti materiali rari la cui produzione e il cui smaltimento hanno un grande impatto ambientale e sono quasi monopolio della Cina?
  • Che per costruire i pannelli fotovoltaici e le relative strutture di supporto viene consumata una quantità di energia più o meno uguale a quella che questi impianti produrranno in tutta la loro vita?
  • Che la produzione dei pannelli fotovoltaici diminuisce con il tempo e che la vita utile degli impianti eolici e solari è di soli 25 anni?
  • Che l’energia fotovoltaica e quella eolica vengono prodotte in maniera casuale e imprevedibile e solo quando c’è il sole o il vento?
  • Che per questo sono necessarie delle centrali elettriche di back up che bruciano combustibili fossili e delle nuove linee elettriche in grado di sopportare dei grossi sbalzi di tensione?
  • Che i due terzi dell’energia eolica vengono prodotti di notte e nei giorni non lavorativi, cioè quando la domanda è molto bassa?
  • Che le società elettriche sono costrette dalla legge a comprare l’energia eolica e fotovoltaica anche se non ne hanno bisogno e compensano il danno rifacendosi sulle bollette delle famiglie che in Italia ogni anno pagano per questo 15 / 20 miliari di Euro in più?
  • Che l’Italia e la Germania, avendo rinunciato al nucleare a favore delle energie alternative, pagano l’energia elettrica tre o quattro volte più della Francia che ne produce il 75 % con le centrali nucleari?
  • Che l’Accordo di Parigi costringerà i paesi europei a pagare 2.500 miliardi di Euro all’anno per sostituire le attuali centrali elettriche con degli impianti eolici e fotovoltaici? Siete pronti a pagare tutti questi soldi?


Vedi l’articolo: La costosa follia delle energie alternative




Adesso all’attenzione della politica ci sono i dazi americani. Oggi finalmente molti dicono che i dazi danneggiano tutti, non solo chi li deve subire, ma anche chi li impone.
Per esempio gli americani dovranno pagare di più i prodotti alimentari italiani, oppure farne a meno. Quindi anche loro subiscono un danno così come l’economia nel suo insieme, perché il commercio viene soffocato.
Ancora più gravi sono i danni ai paesi più poveri del mondo che producono dei beni ad alta intensità di lavoro e a bassa intensità di capitali. Imporre dei dazi e per di più altissimi significa colpire pesantemente l’economia di questi paesi bloccandone lo sviluppo e nello stesso tempo aumentare il prezzo dei beni da loro prodotti senza che un solo posto di lavoro ritorni in America o in Europa. Inoltre promuovere lo sviluppo è anche l’unica vera condizione per la pace e la sicurezza, per cui questa politica protezionista è anche poco lungimirante.
I dazi americani causeranno dei danni anche all’Italia. Non possiamo farci niente, ma non ci sarà un tracollo e non dobbiamo rispondere con altri dazi, perché sarebbe contradditorio. Del resto la nostra economia è in difficoltà già da moltissimo tempo, quindi non per colpa dei dazi americani, ma di una politica che negli ultimi 50 / 60 anni ha fatto di tutto per aumentare il costo e le importazioni di energia.
Negli anni Sessanta i politici italiani hanno scelto di rinunciare al nucleare e di dipendere dalle importazioni dei combustibili fossili in cambio di tangenti (1). All’aumento del costo dell’energia che rende meno competitivi i nostri prodotti, abbiamo aggiunto l’impoverimento del sistema paese causato dalle importazioni dei combustibili fossili. Infine negli ultimi vent’anni, con il pretesto della lotta contro il cambiamento climatico, abbiamo distrutto risorse economiche per circa 350 miliardi per riempire l’Italia di inutili impianti eolici e fotovoltaici.
Pertanto se vogliamo rilanciare l’economia dobbiamo fare l’esatto contrario. Dobbiamo prima di tutto evitare di distruggere altre risorse economiche, e il voto del Parlamento europeo del 1 aprile 2025 che ha ritardato di due anni gli obblighi amministrativi posti dal Green Deal a carico delle imprese, ci dice che forse il vento sta cambiando. Ma questo deve essere considerato solo il primo passo.
Poi dobbiamo diminuire il costo unitario e le importazioni di energia, e le centrali nucleari raggiungono ambedue questi obiettivi.
Ma un piano nucleare richiede tempo. Però potremmo ottenere dei risultati in tempi brevi con un piano nazionale per il teleriscaldamento. Poi dobbiamo abbandonare la follia della “lotta contro il cambiamento climatico” basata sulla negazione e lo stravolgimento dei dati scientifici. (2)
Le società elettriche sono costrette dalle legge a comprare l’energia eolica e fotovoltaica anche se non sanno cosa farsene e le famiglie italiane pagano per questo 15 / 20 miliardi di Euro all’anno in più.
Dobbiamo abrogare questa imposizione assurda. Poi dobbiamo svincolarci dall’Accordo di Parigi che ci costringerebbe a moltiplicare di decine di volte quello che abbiamo speso finora per eolico e fotovoltaico. Questo perché, come si è visto sopra, gli allarmi sul clima sono ingiustificati e anche perché queste fonti di energia “rinnovabili” non saranno mai in grado di sostituire i combustibili fossili.
Qui troveremmo l’appoggio e la collaborazione dell’attuale Amministrazione americana, che si è già schierata contro il “Green Deal”. Così, dazi o no, riusciremo finalmente e rilanciare la nostra economia e a dare un po’ di fiducia al nostro Paese.
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(1) Dalla pagina 328 del libro L’Avvocato dell’atomo di Luca Romano si può leggere:
“” Felice Ippolito ed Enrico Mattei si possono certamente considerare i padri del programma nucleare civile italiano. Solo il primo però riuscì ad assistere all’accensione del primo reattore nucleare italiano: Enrico Mattei venne infatti assassinato nel 1962, per mezzo di una bomba piazzata nel suo aereo privato. Gli esecutori materiali dell’omicidio e i mandanti non sono mai stati scoperti, almeno a livello ufficiale, anche perché inizialmente il fatto fu catalogato come un incidente; tuttavia, il pentito di mafia Giovanni Buscetta dichiarò, molti anni dopo, che l’omicidio era stato ordinato dal boss italoamericano Angelo Bruno come “favore” della mafia americana alle compagnie petrolifere, i cui interessi erano stati danneggiati dalle iniziative di Mattei. Ovviamente, sarebbe stupido sostenere che l’omicidio di Enrico Mattei fosse dovuto al suo sostegno al programma nucleare italiano: è infatti molto più probabile che gli americani lo volessero morto a causa dei contratti di fornitura che si era aggiudicato in Medio Oriente, spiazzando le sette sorelle. Tuttavia si può constatare che gli interessi della mafia, quantomeno in questa circostanza, coincidessero con quelli delle compagnie petrolifere e non con quelli dell’industria nucleare.
… … …
Nel 1964, l’Italia era il terzo paese al mondo per potenza nucleare installata, dopo gli USA e il Regno Unito e davanti alla Francia e all’Unione Sovietica; era inoltre l’unico paese ad avere reattori di tutte le tipologie studiate fino a quel momento (gas-grafite, acqua bollente e acqua pressurizzata) e possedeva il reattore più potente al mondo, quello di Trino Vercellese, che gli ingegneri di tutto il pianeta venivano a studiare per cercare di replicarne il modello nei loro paesi. Il primato italiano durò fino al 1966; nel frattempo anche Felice Ippolito veniva fatto uscire di scena, stavolta per via giudiziaria. Il declino di Ippolito era iniziato nel 1963, con una serie di attacchi giornalistici che mettevano in dubbio la sua gestione del denaro pubblico.
… … …
Non si può ovviamente dimostrare che il caso Ippolito fosse stato montato contro la nascente industria nucleare, ma molti storici e politologi sostengono oggi questa tesi. D’altra parte le commistioni tra industria petrolifera e politica divennero evidenti pochi anni dopo: nel 1974 saltò fuori infatti che i partiti politici italiani – tutti i partiti politici italiani – ricevevano fondi illeciti dall’Enel e dalle compagnie petrolifere perché portassero avanti politiche energetiche contrarie al nucleare. Le mazzette ammontavano al 5% dei guadagni extra grazie alle leggi approvate di volta in volta e venivano spartite tra i partiti in base al numero di seggi parlamentari: la magistratura di Genova mise sotto indagine tutti i segretari amministrativi dei partiti di governo.
… … …
Nell’estate del 1975, il Senato americano chiamò a testimoniare i vertici di Exxon a proposito della vicenda italiana: la multinazionale confermò di avere autorizzato pagamenti per un totale di 27 milioni di dollari per un periodo di dieci anni, ai quali va aggiunta una cifra compresa tra 14 e 22 milioni di dollari che Esso versò senza autorizzazione da parte della parent company. I dirigenti di Exxon aggiunsero che gli amministratori italiani avevano garantito che il tutto era perfettamente legale (negli USA in effetti lo sarebbe stato). Oggi, molti italiani sono convinti che a volere il nucleare siano i “poteri forti”: a guardare la storia, si direbbe esattamente il contrario, a meno di non voler ascrivere i più potenti uomini politici italiani degli anni Settanta e le principali multinazionali petrolifere del pianeta ai poteri deboli. “”


(2) Ecco un esempio di disinformazione. Il giorno 5 aprile 2025 RAI scuola ha trasmesso un documentario naturalistico nel quale, verso la fine, la voce che accompagnava le immagini ha detto che l’anidride carbonica è necessaria per la crescita delle piante, che esse la usano per creare con la fotosintesi nuova massa vegetale e che la fonte primaria di questo gas sono le eruzioni vulcaniche. E’ la prima volta che succede ed è già qualcosa!
Ma poi la voce ha proseguito dicendo che prima dell’era industriale il tasso di anidride carbonica aveva raggiunto un “equilibrio perfetto”. Equilibrio che poi sarebbe stato sconvolto bruciando dei combustibili fossili che in poco tempo hanno aumentato in maniera inaudita il tasso della CO2 atmosferica.
Ma, come si può vedere nel libro La grande bugia verde - grafici di pag. 90 e 91 -, più si va indietro nel tempo più aumenta nel lungo periodo il tasso di anidride carbonica (perché aumenta l’attività vulcanica). Prima dell’era industriale esso aveva raggiunto i livelli più bassi della storia della Terra e, nonostante l’aumento recente del 40%, oggi è ancora su livelli minimi. Inoltre gli studi fatti nelle serre chiuse fin dalla metà dell’Ottocento hanno mostrato che quando aumenta la CO2, aumenta anche la velocità di crescita delle piante. Infine questi stessi grafici dimostrano che non c’è alcuna corrispondenza tra l’anidride carbonica atmosferica e la temperatura e che pertanto la CO2 non può essere la causa del recente riscaldamento globale.
Eppure è proprio su queste false affermazioni che si basa la politica di decarbonizzazione che ha già costretto molti paesi a distruggere grandi risorse economiche nel tentativo, peraltro inutile, di sostituire i combustibili fossili con le “energie alternative”. Spese che però non sono ancora nulla rispetto a quello che dovremmo ancora spendere nei prossimi anni in base all’Accordo di Parigi dell’anno 2015.
Dire che il sole e il vento sono abbondanti, gratuiti e a disposizione di tutti, come fa qualche documentario, senza parlare però dei costi economici, energetici e ambientali, è irresponsabile.